Tossicodipendenza

La tossicodipendenza (dal greco: toxikon, “veleno”) viene intesa come sistema comportamentale che si instaura in seguito all’uso cronico e compulsivo di sostanze (droghe illegali o legali come l’alcol, o farmaci a prescrizione medica). In particolare, secondo Koob e le Moal, la dipendenza da sostanze viene definita come disturbo cronico recidivante caratterizzato da:

  • compulsione alla ricerca e all’assunzione della sostanza.
  • perdita di controllo nel limitare l’assunzione della sostanza stessa.
  • comparsa di uno stato emozionale negativo (caratterizzato da disforia, irritabilità, ansia…) quando l’accesso alla sostanza è precluso.

L’instaurarsi della dipendenza che segue all’abuso di tali sostanze, sembra sia dovuto a modificazioni dei circuiti neuronali e della normale funzione dei neurotrasmettitori nel sistema mesocorticolimbico (le componenti encefaliche che regolano le funzioni emozionali e i comportamenti motivati).

Questa ipotesi è data dal fatto che, nonostante gli effetti acuti delle diverse sostanze siano vari a causa dei diversi rispettivi target farmacologici e meccanismi d’azione, esse danno luogo ad alcuni effetti comportamentali comuni. Queste modificazioni sarebbero responsabili del comportamento dei soggetti dipendenti che continuano l’uso di sostanze pur essendo consapevoli delle conseguenze negative che tale comportamento potrebbe avere sul proprio stato di salute e sulla propria posizione sociale (famiglia, lavoro, scuola, ecc…).

Gli effetti negativi sulla salute possono essere diretti e derivare quindi dagli effetti farmacologici della droga e dalla via di somministrazione (per esempio fumata o iniettata utilizzando aghi non sterili) e/o indiretti cioè conseguenti all’utilizzo delle sostanze da abuso come cancro, cirrosi epatica, epatite B e C, AIDS e depressione.