Clinica e psicoterapia dell’infanzia

I professionisti dello studio di psicologia e psicoterapia del Dottor Giuseppe Russo, a Saronno, si occupano della valutazione del disagio infantile, della sua cura e dell’intervento psicologico in relazione ai contesti di vita del bambino: familiare e scolastico.

Diagnosi precoce dei disturbi gravi

La diagnosi precoce dei disturbi gravi infantile è un elemento di estrema rilevanza per il decorso del disturbo stesso. La tempestività della diagnosi permette di cominciare sin da subito un intervento terapeutico in grado di condizionare la futura evoluzione della malattia. Alcune patologie infantili gravi sono ad esempio l’Autismo e la sindrome di Asperger.

Disturbi dello sviluppo psicoaffettivo

I disturbi affettivi dell’età evolutiva derivano da un’alterazione delle esperienze emozionali e/o dalla distorsione dei processi dello sviluppo affettivo; essi non comportano di per sé ritardi dello sviluppo gravi né problemi maturativi o costituzionali, e devono, pertanto, essere differenziati dai disturbi gravi dello sviluppo.
Alcuni esempi possono essere i disturbi d’ansia, come ad esempio l’ansia da separazione.

Disturbi psicosomatici

I bambini che soffrono di questi particolari disturbi sono numerosi e rappresentano dal 13% al 24% delle visite pediatriche. Ovviamente le manifestazioni fisiche di un disagio psichico variano a seconda dell’età del bambino. Le più comuni sono ad esempio il male alla pancia, il vomito, l’enuresi, l’encopresi, alcuni tipi di asma e dermatiti.

Consulenza per la famiglia e scuola

La famiglia e la scuola sono le due realtà con cui i bambini sono più in contatto; per questo motivo, quando si parla di disagio infantile, è importante considerare nel quadro generale queste due realtà. Lo studio xyz offre le sue consulenze alle famiglie che necessitano la valutazione della situazione familiare legata al proprio figlio, prima di un qualsiasi intervento terapico a favore del bambino.

Valutazioni psicodiagnostiche

La valutazione del bambino è solitamente svolta attraverso l’ausilio di test proiettivi come ad esempio il disegno della figura umana, il test dell’albero, il disegno della famiglia o la WISC (Wechsler Intelligence Scale for Children) che è un test di livello per la valutazione del funzionamento cognitivo, ma è anche indicativo del funzionamento globale del bambino.

Problematiche complesse di adattamento scolastico, relazionali e sociali

I professionisti dello studio di psicologia e psicoterapia Dottor Giuseppe Russo si occupano di difficoltà legate all’adattamento scolastico. I bambini possono avere difficoltà che coinvolgono diversi ambiti psicologici. All’interno di questa macrocategoria troviamo infatti tutti i disturbi dell’apprendimento, come ad esempio la dislessia, la disgrafia, la discalculia; il disturbo da deficit di iperattività/attenzione ADHD; la fobia scolare. Tutti questi disturbi hanno ricadute sulla sfera sociale e relazionale del bambino. Altri disturbi specifici della sfera relazionale/sociale possono essere difficoltà specifiche come ad esempio la timidezza patologica, i disturbi della condotta o la fobia sociale.

Disturbi della capacità motorie

Instabilità psicomotoria, frequente nei maschi, in età prescolare (3-4 e 6-7 anni).

Se coinvolge contemporaneamente la difficoltà di controllo dell’attività motoria e il mantenimento dell’attenzione è definito disturbo di attenzione/iperattività (ADHD o DDAI). Incapacità di autoregolazione e pianificazione della propria condotta.

Sono necessari, in questi casi, coerenza tra scuola e famiglia e regolazione delle contingenze, cioè rinforzi positivi e negativi.

Disturbo oppositivo provocatorio (DOP)

Modalità ricorrente di compotamento provocatorio, negativistico e ostile verso le figure dotate di autorità, tale da compromettere il funzionamento familiare, scolastico e sociale.

Presnta spesso:

  • scrsa tolleranza della frustrazione
  • risentimento, dubbi su di sé
  • sensazione di essere vittima di soprusi e ingiustizie

Spesso in famiglie con pratiche educative incoerenti e rigide caratterizzate dall’alternarsi di caregiver differenti.

Disturbo della condotta (DC)

Modalità ripetitiva e persistente di comportamento gravemente antisociale, ad esempio livelli pervasivi di aggressività, aviità, opportunismo o falsità.
Frequente in adolescenza.

Deve presentare almeno tre di questi aspetti negli ultimi 12 mesi:

  • aggressione a persone o animali
  • distruzione di proprietà
  • imbroglio o furto
  • violazione delle regole sociali

Precede spesso il disturbo antisociale di personalità.

Ritardo mentale

Funzionamento cognitivo significativamente al di sotto della media (QI=70), pervasivo, associato a deficit del funzionamento adattivo.
Esordisce prima dei 18 anni, intervengono fattori biologici e fattori ambientali nel modificare le caratteristiche e la pervasività del ritardo:

Disturbi dell’apprendimento

Rendimento scolastico inferiore all’atteso per età, livello di istruzione, QI. Può manifestarsi nella lettura (dislessia), nella scrittura (disgrafia) o nel calcolo (discalculia).

Le difficoltà non sono riferibili a fattori esterni transitori o deficit sensoriali di vista o udito.

Può conseguire a disturbo specifico del linguaggio, a disturbo della coordinazione motoria, a deficit nell’elaborazione rapida degli stimoli o competenze di tipo metacognitivo.

  • Ritardo mentale lieve (QI da 55 a 70) 85% del QI<70. Grado di autonomia limitato
  • Ritardo mentale moderato (QI da 40 a 54) 10% del QI<70. Spesso associato a danno cerebrale o ad alterazioni genetiche. Dipende dai genitori o è istituzionalizzato.
  • Ritardo mentale grave (QI da 25 a 39) 3-4% del QI<70. Anomalie fisiche congenite e limitato controllo sensomotorio. Passivi e letargici. Non sono in grado di seguire apprendimenti scolastici.
  • Ritardo mentale profondo (QI inferiore a 25) 1-2% del QI<70.

Disturbi dell’apprendimento

Rendimento scolastico inferiore all’atteso per età, livello di istruzione, QI. Può manifestarsi nella lettura (dislessia), nella scrittura (disgrafia) o nel calcolo (discalculia).

Le difficoltà non sono riferibili a fattori esterni transitori o deficit sensoriali di vista o udito.

Può conseguire a disturbo specifico del linguaggio, a disturbo della coordinazione motoria, a deficit nell’elaborazione rapida degli stimoli o competenze di tipo metacognitivo.

Disturbi d’ansia nei bambini

Ansia: sovrastima della pericolosità di date situazioni e sottostima delle proprie capacità di farvi fronte.

Disturbo d’ansia generalizzato: spesso presenti alti livelli di affettività negativa, ma non bassi livelli di affettività positiva.
Esagerata risposta emotiva e ingiustificata a date situazioni, con conseguente compromissione del funzionamento sociale e scolastico.

Disturbo d’ansia da separazione: o da eccessiva riguardante la separazione da casa o da coloro i quali il soggetto è affezionato, mostrando grave disagio e difficoltà ad affrontare compiti quotidiani.

Disturbo ossessivo compulsivo

Fobia per la scuola: può essere associata o meno a ansia da separazione.

Fobia sociale

Mutismo selettivo

Disturbi della comunicazione

Problemi nell’espressione e/o nella ricezione del linguaggio.
Può riguardare diverse dimensionidel linguaggio: fonologica, morfologico-sintattica, lessicale, pragmatica.

Include la balbuzie.

Disturbi generalizzati dello sviluppo

Gravi deficit e compromissione generalizzata di molteplici aree dello sviluppo, che includono la compromissione della capacità di interagire e di comunicare con gli altri e la presenza di un comportamento stereotipato.

Autismo di Kanner. Precoce. Descritti come indifferenti, privi di attitudine anticipatoria. Assente il dialogo tonico. Mancanza del sorriso (III mese) e della reazione d’angoscia di fronte all’estraneo. A 2-3 anni lo sguardo è vuoto, assente, difficilmente agganciabile o vigile e periferico. Manipolazioni e gesti sono ripetitivi e stereotipati. Distonie e ipotonia generalizzata. Rituali.

Disturbo di Asperger. Simile all’autismo ma con minor compromissione dello sviluppo dell’autonomia, del linguaggio e della comunicazione.

Disturbo di Rett. Degenerazione di abilità precedentemente acquisite secondaria ed encefalopatia. Psicosi della seconda infanzia.

Disturbi dell’umore nei bambini

Depressione. Bassi livelli di affettività positiva e alti livelli di affettività negativa, accompagnata spesso da irritabilità e lamentele fisiche.

Autosvalutazione.

Mancanza di curiosità e intraprendenza.

Disturbi alimentari e del sonno.

Disturbo bipolare.